martedì 27 ottobre 2009

Che cos’è il “complesso dominante”

Il complesso dominante è quello che tende con maggior frequenza alla coazione a ripetere, non consente ciò che gli è contrario o diverso da lui; consente deviazioni sporadiche ed altre forme complessuali, solo se di rinforzo al dominante, o predisposizione ambientale al dominante.

L’In Sé ha tanti fasci o pulsioni che si evolvono al contatto con l’ambiente. L’Io è il potenziale più realizzato tra queste pulsioni dell’In Sé, il fascio più forte capace di costellare tutti gli altri; è la valenza che ha maggior metodo per essere struttura funzionale dell’In Sé al mondo esterno. Non sempre, però, l’Io – più accreditato esternamente – è il più forte nella vita.

I complessi sono tanti piccoli “Io” prefissati, meccanismi di difesa della natura, sorti dopo che il soggetto, durante l’infanzia, ha accettato il compromesso con una situazione contro la vita che in seguito rimuove.

Sono forme di vita rimossa a causa dell’intervento del monitor di deflessione, per cui essi vivono ed agiscono; sono parti reali della natura del soggetto, che l’Io censura e si evolvono in modo autonomo.

Il complesso non può essere eliminato, per il fatto che anche lì è sempre il reale del soggetto. Esso è una zona rimossa, che va investita in una nuova forma; tolta dalla fissità dello stereotipo, si evolve in circolarità del potere dell’Io, il quale acquista in seguito un esercito in più.

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